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Donne crescono nel Retail

L’impegno dell’associazione Donne del Retail 

Il primo appuntamento dell’associazione ‘Donne del Retail’, che si è svolto proprio prima della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne 2023, è dedicato all’analisi del ruolo delle donne in uno dei settori strategici dell’economia del Paese. Nel Retail, infatti, le donne occupate sono circa il 60%, ma nei ruoli manageriali (livello quadro) la presenza si attesta intorno al 27%, ben lontano da un paritario 50%, anche se in dieci anni la percentuale è più che raddoppiata: era del 10% nel 2011, è del 23% nel 2021. 

Cambiare a partire dal linguaggio

L’evento, fortemente voluto e organizzato dalle fondatrici dell’associazione, è stato occasione di confronto, azione e partecipazione, per rafforzare le relazioni e ampliare la rete di contatti. Ma è stato soprattutto un importante momento di riflessione e di promozione dell’empowerment e della leadership femminile, a partire dal linguaggio. È sicuro: sono le parole a dare forma al mondo e alle relazioni. Perciò è necessario acquisire consapevolezza sulla discriminazione di genere verbale, e magari dotarsi di qualche strumento in più. Dal linguaggio, infatti, spesso passa una discriminazione ‘soft. 

I buyer e LE cassiere

Come ha ricordato Dominga Fragassi nel suo intervento “Il linguaggio: nuovi mezzi, antichi stereotipi” , nella gdo ci sono “I buyer e LE cassiere, I direttori commerciali e LE assistenti“. Emblematica anche la testimonianza di esperienza diretta nel retail di Barbara Labate, Ceo di Restore, che ancora oggi si sente definire ‘la ragazza dell’eCommerce’.”È stato difficile -racconta Labate- accreditarmi come donna Ceo in un settore di uomini (e lo è ancora), ma come dico sempre: ‘si può fare!’”. Il tema del linguaggio e del suo peso nella discriminazione di genere e non solo è stato approfondito anche da Maura Grancitano – filosofa e saggista, fondatrice di Tlon, originale progetto di divulgazione culturale – nel suo “La leadership e l’empowerment nel retail passa anche attraverso le parole”. La discriminazione è frutto di stereotipi culturali e sociali secolari, come ha affermato Grancitano:”nonostante si sia provato a dimostrarlo in tutti i modi non c’è differenza biologica di genere tra i due cervelli”.

Un’associazione per l’empowerment femminile

Eleonora Graffione, presidente dell’associazione Donne del Retail e fra le prime, forse l’unica ai tempi, donne con un incarico direttivo nella Gdo (è presidente del Consorzio Coralis da oltre vent’anni) ha sottolineato: “Bisogna portare avanti un nuovo discorso e dialogo che sia per le donne, ma fatto insieme agli uomini, dobbiamo integrare idee e visioni facendo rete, perché è la rete che serve per riuscirci”. Durante l’evento disuguaglianza e discriminazione di genere sono stati definiti dai numeri e dagli indici presentati dall’economista Camilla Speriani – Poject Founder di AConnection, attraverso le parole del suo “Il pregiudizio non paga, numeri e scenari del lavoro al femminile”, a dimostrazione di come il problema sia trasversale in tutte le società e i Paesi. Secondo l’indice Undp (Programma di sviluppo delle Nazioni Unite), ad esempio, i pregiudizi di ruolo riguardano 9 persone su 10 a livello globale (incluse le stesse donne), una donna che riesca a fare carriera in posizioni ritenute maschili è giudicata con maggiore severità.

Insomma, tanto c’è da fare,e come ha commentato Cristina Lazzati, presente nel consiglio direttivo dell’Associazione e direttore responsabile di Mark Up e Gdoweek, è il tempo di fare : “meno minuti di silenzio e più azione”. Condividiamo l’esortazione.

 

“Donne del Retail”

L’Associazione Donne del Retail non ha fini di lucro ed è nata per promuovere la cultura e la conoscenza del Retail con una visione al femminile e di coinvolgimento nel mondo del lavoro in ottica di pari opportunità, solidarietà, lotta alle discriminazioni e attenzione per i diritti di tutte e di tutti, promuovendo l’immagine del Retail di qualità dal punto di vista sociale. Per questo l’Associazione si impegna a mettere in campo una serie di attività finalizzate alla promozione e alla tutela delle pari opportunità, dei diritti umani, civili, sociali e politici, nonché dei diritti dei consumatori e degli utenti delle attività di interesse generale.