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Indipendenti se connessi

A Marca 2023 Coralis presenta il nuovo progetto. La piccola distribuzione organizzata moderna, unica, indipendente, connessa, lancia tre collezioni di prodotti, destinati a comunicare che oltre la marca (del distributore) c’è di più.

 “indipendenti se connessi”: Verdeblu. Bontò, Todo, collezioni di prodotti e valori. Il Consorzio Coralis – piccola distribuzione organizzata – nato per offrire anche a piccoli imprenditori indipendenti i vantaggi di una organizzazione distributiva moderna, dopo aver compiuto vent’anni, apre un nuovo e inedito capitolo. “Sono maturati i tempi – dichiara Eleonora Graffione, presidente del consorzio fin dalla sua fondazione – per rivedere completamente il nostro posizionamento rispetto a un mercato che si è evoluto, partendo dalle nostre caratteristiche peculiari, una su tutte la prossimità, oggi in grande considerazione, e il particolare legame che ogni socio ha con il suo territorio di appartenenza”. Forte di un collaudato assetto organizzativo, di una solida partnership con Crai e la piattaforma Forum, nel 2022, attraverso un complesso percorso e una serie di incontri, i soci si sono concentrati sulla necessità comune di evolvere, individuando un nuovo ambito di unione, un rappresentativo e chiaro elemento di distintività per migliorare la propria offerta, a disposizione di altre realtà che volessero far parte del sodalizio Coralis. “La denominazione che ci siamo dati fin dall’inizio di piccola distribuzione organizzata – precisa la presidente – corrisponde oggi più che mai a una volontà precisa di volerci collocare in una fascia di mercato che non è solo grande distribuzione, è piuttosto la storia legata al territorio e alle famiglie che gestiscono queste attività commerciali. I nostri sono negozi di persone, prima che centri distributivi: questo è il cuore della nostra unione consortile”.

Con il supporto di Giorgio Di Tullio, storico riferimento e facilitatore del consorzio, il lavoro di analisi e confronto fra i soci ha portato a un progetto condiviso che individua in un certo tipo di assortimento il filo conduttore, unificante e allo stesso tempo distintivo di tutta la rete. È questo il senso delle nuove collezioni di prodotti, nascono da un principio concettualmente diverso da una attività di MDD. Per capire a fondo la differenza serve ritornare alle caratteristiche dei soci Coralis. L’unico consorzio di piccola distribuzione organizzata è formato oggi da imprese indipendenti con caratteristiche simili, naturalmente ‘affiorate’ negli anni. Tutti hanno avuto esperienze di affiliazione a importanti insegne del food, e tutti, in qualche modo, hanno optato per una propria autonomia.  “Un concetto molto bello, ma anche pericoloso quello dell’indipendenza – precisa Di Tullio – ha in sé il rischio dell’isolamento. Ma in Italia ci sono piccole imprese dotate di una grande mobilità, che hanno imparato a collaborare fra loro, immaginandosi come un centro all’interno di un sistema, una costellazione – o cluster in termine tecnico – in cui è possibile beneficiare dei contributi di tutti, in un confronto continuo”.  Queste diversità messe a sistema costituiscono l’origine delle nuove collezioni di prodotti.

Il progetto. La costellazione Coralis ha deciso di rendere collettiva la ricchezza di ogni socio: una profonda conoscenza dei propri territori e delle eccellenze enogastronomiche che questi esprimono. Ogni imprenditore è testimone di una cultura alimentare, promotore delle unicità vere della sua zona: insieme diventano patrimonio esclusivo, e non solo di prodotto, del consorzio e dei suoi negozi. Il progetto non è tanto una mappa geopolitica di alimenti regionali, ma è il racconto e la salvaguardia di produzioni ancora artigianali e genuine, che parlano di quel microclima, di certe zone, e di quelle lavorazioni e ricette tramandate e ancora vive solo in quei luoghi, non replicabili altrove: sono collezioni di appartenenza. “Insieme, con un grande lavoro di confronto – racconta la presidente Graffione – costruiamo una collezione di eccellenze agroalimentari che provengono da tutta Italia: dal Piemonte alla Sicilia, dalla Puglia alla Lombardia, alla Calabria alla Sardegna e altri territori dove non siamo presenti, ma in cui siamo determinati a farci conoscere”. Si tratta di prodotti che, oltre al prezzo, sono portatori di valori: la ricettazione e la lavorazione genuine, la storia e la tradizione, e la garanzia dell’esperienza diretta di ogni socio. Ciò che è comunemente considerato un limite di Coralis – essere una piccola realtà – qui diventa il vantaggio e l’opportunità: la rete non necessita di grandi volumi, perciò può lavorare agilmente con il piccolo produttore, nel rispetto della sua ricetta di tradizione e di famiglia. Questa condizione è possibile solo in un’organizzazione come Coralis, che ha saputo rendere l’indipendenza dei suoi soci uno dei suoi punti di forza più importanti.

Le collezioni. La definizione dei marchi ha richiesto uno studio attento, soprattutto riguardo alla loro forza rappresentativa: per il consorzio Coralis devono trasmettere il senso di quell’appartenenza ai territori e l’orgoglio di esserne testimoni.  L’iniziativa, infatti è fortemente sostenuta da tutti i consorziati, ognuno conoscitore della sua terra e delle relative peculiari espressioni enogastronomiche; il socio, infatti, è parte attiva nella proposta del prodotto e nella selezione del fornitore che entra a far parte del progetto consortile. È cura della centrale, sempre insieme ai soci, occuparsi delle candidature, selezionando i fornitori, verificando parametri quali la capacità produttiva, qualità, e altre garanzie, condizioni in linea con gli standard tipici dell’offerta Coralis. “In alcuni casi – precisa Graffione – potremmo anche pensare di accompagnare i fornitori i in questo percorso”. Sono tre le collezioni che prendono il via nel 2023: Verdeblu, Bontò e Todo.

Verdeblu. È la collezione dell’appartenenza, delle eccellenze agroalimentari dei micro territori italiani che, grazie ai negozi del consorzio, possono essere conosciute fuori dai confini di produzione, in Italia e oltre. In Coralis ci sono soci che sanno dove trovare, ad esempio, il vero maiale nero della Sila, o i piccoli produttori della vera mozzarella di bufala, che già propongono nei loro negozi, occupandosi personalmente di gestirne l’approvvigionamento, prodotti che ora possono arrivare sugli scaffali degli altri consorziati. Molti piccoli produttori infatti non sono organizzati per una distribuzione su scala nazionale, Coralis può provvedere a questa criticità. Così le genuine prelibatezze di un territorio, ad esempio la Campania, arrivano settimanalmente in altre regioni, grazie a moderni sistemi logistici. La limitata capacità produttiva di questi piccoli imprenditori non costituisce un problema, è comunque sufficiente a soddisfare il numero di punti vendita della piccola distribuzione organizzata.

Bontò e Todo. Per soddisfare un’esigenza di più largo consumo, mantenendo comunque contenuti di distintività, nascono due collezioni dedicate all’assortimento comunemente definito mainstream: una linea alimentare che si chiama Bontò, e una linea non food che prende il nome di Todo. Per queste collezioni Coralis ha scelto di attivare una collaborazione con Crai, usufruendo del know-how di questa realtà. “Si tratta di una iniziativa piuttosto nuova – ha dichiarato Graffione – che ci consente di mettere sul mercato le circa 300 referenze che ci siamo prefissi di realizzare per il 2023. Nella collaborazione Crai si occupa della parte tecnica, controllo qualità e capitolato, noi manteniamo il controllo sull’intero processo, e curiamo il packaging”. La collaborazione, peraltro inedita, può contare su due solidi fattori principali: il nuovo corso intrapreso da Crai e la consolidata partnership fra le due organizzazioni che collaborano da circa quattro anni. Coralis ha ritenuto strategico optare per una cooperazione che consentisse di mettere a terra un progetto dalle dimensioni importanti, che diversamente sarebbe stato molto più oneroso e complesso da realizzare. “Per noi è una bella scommessa – ha concluso la presidente – entriamo comunque in un contesto che si sta muovendo in un senso comune ai nostri obiettivi, ci sono tutte le premesse perché quesa collaborazione diventi una esperienza molto positiva”.

Infine, il 2023 si apre con due nuovi ingressi nel Consorzio Coralis: Ferlat con sede in Campania e Safe way Food basata in Lombardia.